
Dalle candele delle processioni religiose ai centrotavola del pranzo pasquale, sono molteplici gli usi che si possono fare dei ceri. Non soltanto a Natale, ma anche durante il periodo quaresimale infatti le candele vengono ampiamente utilizzate sia in chiesa che a casa.
Il lungo periodo che precede la Resurrezione è caratterizzato da diversi momenti di preghiera. Le parrocchie organizzano incontri e processioni in cui vengono utilizzate le tipiche candele con flambeaux che, realizzati in plastica o in carta, proteggono la fiamma. Il clou delle celebrazioni si ha durante la settimana Santa. In particolare a partire dal giovedì all’interno delle chiese si allestiscono i sepolcri e ci si prepara alla Crocefissione del venerdì, ricordata attraverso la cerimonia della Via Crucis. Dal venerdì santo poi sugli altari e lungo le navate vengono spente tutte le candele e le luci in segno di lutto.
Soltanto durante la cerimonia del fuoco, che si svolge nella notte tra il sabato santo e la domenica, i ceri pasquali vengono benedetti dai sacerdoti e accesi come simbolo della Resurrezione del Cristo. Queste stesse candele, successivamente poste sugli altari, sono decorate a mano o tramite decalcomanie. I disegni rappresentati evocano simboli religiosi quali la croce, il Cristo o l’agnello pasquale. I ceri accesi nella processione del fuoco vengono poi utilizzati durante l’anno per la celebrazione dei battesimi e dei funerali. Oltre ai simboli sopramenzionati, infatti, non mancano mai le raffigurazioni dell’alfa e dell’omega, la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco in rappresentanza dell’inizio e della fine della vita.
Ma la Pasqua è anche un momento in cui riunirsi con amici e cari. E’ proprio durante il pranzo della domenica che le candele possono diventare parte della decorazione della tavola. Tante le combinazioni possibili. Per esempio delle candele circondate da fiori, uova dipinte a mano e ramoscelli d’ulivo danno vita ad un originale ornamento.